giovedì 5 marzo 2020

Rum, sigaro e... Havana!

In una serata molto light prima di Natale 2019 con mia cugina, LaProf e il suo compagno, IlProf a base di party game, abbiamo visto insinuarsi in loro l'amore per i giochi da tavolo, quello sguardo di divertimento e soddisfazione che i giochi da tavolo sanno dare.
Il risultato della serata è stata infatti, che per alcuni amici hanno comprato dei giochi in scatola come regali di Natale, bravissimi!
Con l'anno nuovo abbiamo ricambiato la visita, anche con la scusa di vedere la loro nuova casa nella vicolanza genovese e gli abbiamo portato, no non la solita pianta o un qualsiasi prendi polvere, ma bensì un gioco da tavola in classico stile Cubetto Family.
Ci voleva qualcosa di semplice, ma che comunque fosse profondo il giusto. 
Dopo varie proposte, la scelta è ricaduta su Havana.
Havana
Gioco di carte del 2009 della casa editrice Stupor Mundi, di R. Staupe, illustrato dal notissimo Menzel, da 2 a 4 giocatori e dalla durata contenuta.
La partita consiste nel rivelare ogni turno due carte dalla propria mano, prese da un mazzo uguale per tutti giocatori ed eseguire le azioni in ordine di turno. 
Oltre alle azioni delle carte, è possibile opzionalmente acquistare palazzi per ottenere punti vittoria.
Vince chi per prima raggiunge un valore X di punti, dove X dipende dal numero di giocatori.
La meccanica di base è il bluff quando si piazzano le carte ad inizio turno. 
Partendo da due carte iniziali prese dal proprio mazzo, l'ordine di turno è definito dal valore delle carte in tavola. Inizia a giocare chi ha rivelato la coppia con il valore più basso e successivamente a crescere. Le carte hanno vari poteri, quelle con il valore più alto danno più benefici, ma fanno giocare più tardi nel turno e viceversa. 
Dopo aver rivelato le prime due, nei turni successivi se ne cambia solamente una, sempre presa dalla propria mano e dopo averla rivelata si modifica l'ordine di turno, svolgendo le azioni come descritto sulle carte. 
Come si intuisce il bello del gioco è il cercare di capire la carta che hanno scelto gli altri giocatori e di conseguenza giocare la propria accoppiata migliore.

Il gioco nella sua semplicità di regole lascia grande soddisfazione in chi lo gioca. 
Lo spremere le meningi per cercar di capire le carte che hanno giocato gli avversari e cercare di giocarne di migliori, per poterli fregare ed ottenere un miglior beneficio, sono il fulcro del gioco. 
La partita ha una durata contenuta ed è quindi facile dopo una prima partita per assimilare le regole farne subito un'altra conoscendo a quel punto carte ed avversari al tavolo.


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