mercoledì 25 ottobre 2023

Viva la focaccia e anche la pizza!

In questa calda e umida serata estiva, abbiamo passato una piacevole cena con gli amici-vicini di casa, nella loro casa in campagna gustando una serie di prelibatezze fatte a mano dal capo cuoco, cucinate nel forno all'aperto. Godersi del cibo preparato con cura in un'atmosfera rilassata e conviviale è sempre un'esperienza piacevole. Oltre alle chiacchiere distensive e la cena, tanto deliziosa quanto abbondante, è stato singolare notare, ancora una volta, come Genova sia un grosso paese: le ricette infatti provenivano da un altro amico, che oltre a essere un chitarrista virtuoso, gestisce il blog "Viva la Focaccia" (vivalafocaccia.com) - che ovviamente vi invito a consultare. Tra una focaccia al formaggio, pizza, farinata e canestrelli di Torriglia (ma a Montoggio), la serata è trascorsa via in un lampo!


Tutto ciò ci ha fatto venire in mente un gioco per bambini della Red Glove: Ristorante Italia.

PIZZERIA ITALIA

Il gioco consiste nel diventare pizzaioli abili e veloci. L'obiettivo è creare la pizza più lunga e ricca di ingredienti. Durante il gioco, i giocatori scelgono carte ingredienti e le combinano per creare sequenze di carte collegate.


Il gioco è dato per 3-6 giocatori, 15 minuti, dai 6 anni in su (ma se spiegate le regole, anche più piccoli...).

Preparazione:

  • Disporre le Pizzette come segnapunti.
  • Formare un mazzetto con le carte indicate a seconda del numero di giocatori.
  • Distribuire due carte coperte a ciascun giocatore.
  • Mostrare tre carte dal mazzo degli Ingredienti.

Svolgimento del Gioco:

  • Il gioco avviene in più manche, ciascuna con due fasi. Fase 1: Scelta degli Ingredienti

    • I giocatori memorizzano le carte ricevute e le posizionano coperte davanti a loro per formare il loro "mazzo pizza".

    • Scegliere una carta ingrediente visibile sul tavolo che abbia ingredienti in comune con le carte del proprio mazzo pizza. Sostituire la carta scelta con una nuova carta dal mazzo Ingredienti e passare il turno. Il primo giocatore è colui che per ultimo ha mangiato la pizza.

    • Fase 2: Composizione della Pizza Tutti i giocatori compongono una sequenza di carte visibili sul tavolo formando una pizza. Le carte devono essere collegate con lo stesso ingrediente.
    • Carte Mozzarella si collegano con qualsiasi ingrediente.
    • Le carte Bordo possono essere collocate all'inizio o alla fine della sequenza e valgono 4 punti ciascuna.
    • Le carte non utilizzate vengono scartate.
    • I giocatori dicono "Pizza!" quando hanno completato la loro sequenza.

Conteggio dei Punti:

  • Ogni icona su una carta vale 1 punto. Le icone x2 valgono due punti e le icone x3 valgono tre punti. Ogni carta non collegata sottrae 1 punto.
  • Il giocatore con il punteggio più alto vince la manche e prende una Pizzetta come segnapunto.

Fine della Partita:

  • Il gioco continua con più manche.
  • Il primo giocatore a ottenere 2 Pizzette segnapunto vince la partita.



Per chi non sa: - cosa sia la focaccia al formaggio (non si può dire "di Recco"); - che la focaccia è bassa; - che "pizza bianca" è peggio di una parolaccia; - di cosa sia la farinata;
... beh, che ve lo dico a fare? STUDIATE E ISTRUITEVI!

venerdì 20 ottobre 2023

Quando l'eredità è una cosa seria

In una serata pre-Halloween dell'orami lontano 2019 al Dungeon Store dell'amico Stefano, mentre il piccolo cubetto giocava come un matto con altri bimbi, ho avuto il piacere di provare (e comprare) un gioco della GateOnGames. 

Crypt

"Crypt" è un gioco da tavolo compatto e coinvolgente basato sulla collezione di set e gestione dadi per 1-4 giocatori. 

Ambientato in un mondo di tesori e competizione, "Crypt" sfida i giocatori a posizionare strategicamente i loro dadi-servitore sulle carte tesoro, gestendo con attenzione i rischi e i premi delle loro scelte.

Il regno è immerso nel lutto a causa della prematura morte del Re, tuo padre. Il suo ultimo desiderio è stato di essere sepolto insieme ai suoi preziosi averi, che avrebbero dovuto essere divisi tra i suoi eredi. Dopo aver affrontato velocemente il dolore della perdita, elabori un piano per farti giustizia da solo: è arrivato il momento di entrare nella cripta reale e reclamare ciò che ti spetta di diritto. Tuttavia, la stessa idea è venuta anche agli altri eredi legittimi di tuo padre.

I giocatori devono posizionare i loro dadi-servitore sulle carte tesoro, con la libertà di scegliere qualsiasi valore per ciascun dado. Optare per valori più alti aumenta le possibilità di superare gli avversari, ma aumenta anche il rischio di esaurimento del servitore.

Segue una fase di lancio: se il valore ottenuto è inferiore al valore scelto per un dado-servitore, quel dado viene perso.

Le carte tesoro possono essere vendute ai mercanti, offrendo monete aggiuntive e abilità speciali. 

Le scelte di posizionamento dei dadi vengono effettuate contemporaneamente, consentendo interazioni tra i posizionamenti dei giocatori e l'anticipazione delle mosse degli avversari. Questa interazione mantiene i giocatori coinvolti per tutta la durata del gioco.

Hai circa 30 minuti di tempo per diventare l'erede più ricco!

mercoledì 4 ottobre 2023

Specchio riflesso...maledizioni a secchiate!

Durante una delle fiere di qualche anno fa, finalmente dopo averlo visto giocato e letto in giro abbiamo deciso di acquistare Vudù dallo stand della Red Glove, anche perché allo stand c'era l'illustratore, Guido Favaro, che ci ha fatto un bel disegno con dedica sulla scatoletta.

Vudù

"Vudù" trasporta i giocatori in un mondo oscuro e travolgente, dove agiscono come stregoni malvagi e astuti, intenti a gettare maledizioni e incantesimi sui loro nemici. Progettato per mettere alla prova la creatività e la malizia dei giocatori, il gioco offre un'esperienza che mescola magia nera, strategia e umorismo nero.

I giocatori sono stregoni che cercano di rendere la vita dei loro nemici una sfida impossibile, utilizzando incantesimi ingannevoli e maledizioni maliziose.

La meccanica di gioco di "Vudù" si basa su un mix di lancio dei dadi, raccolta di ingredienti e strategia nell'utilizzo delle carte e degli oggetti, dove l'alea incontra una lieve tattica.


L'elemento distintivo del gioco sono le maledizioni collegate agli incantesimi. Queste maledizioni costringono il bersaglio a giocare in modi stravaganti e bizzarri, come parlare con la lingua fuori o correre intorno al tavolo. Questo porta a momenti comici e situazioni imprevedibili, nel tenativo di giocare e nel tentare di far rispettare le maledizioni. I giocatori cercano di accumulare il maggior numero possibile di queste maledizioni, ottenendo punti bonus se il bersaglio non riesce a rispettarle. Questa dinamica crea spinge i giocatori a cercare modi creativi per far sì che le maledizioni abbiano effetto.

Che dire, beh... sarà colpa del gruppo di gioco, sarà colpa della nostra età, ma a questo titolo gli preferiamo un suo parente stretto: Tiè. E non vi offendete, non vi sto insultando ma è proprio il suo nome!

Scovato da LadyCubetto in coppia con LadyCaffeina a una Play di Modena di qualche anno fa, il gioco ha regole semplici, prezzo contenuto e una buona resa.


Tiè

Gioco edito in italia da CosplaYou, da 2 a 8 giocatori di Dario Massa, è un party game di carte che coinvolge i giocatori fisicamente e mentalmente.

Nella scatola troviamo 64 carte Tiè, il mazzo delle Carte Legge, diviso in Inizio Legge (16) e Fine Legge (30) e l'amuleto del Fato, che dovrebbe proteggerci dalla jella.

All'inizio di ogni partita, ogni giocatore riceve una carta Inizio Legge e una carta Fine Legge. La combinazione di queste due carte forma la propria Legge personale, che non deve essere rivelata e deve essere seguita rigorosamente. Questa dinamica introduce un elemento di mistero e strategia, poiché i giocatori devono scoprire e capire le leggi dei loro avversari per evitare di incappare in denunce.

L'obiettivo del gioco è liberarsi rapidamente delle proprie carte, ma questo compito non è solo personale. I giocatori sono responsabili di vigilare sulle mosse degli altri e scoprire le leggi segrete che ne guidano l'azione. Questo richiede una combinazione di osservazione e deduzione per anticipare le mosse degli altri e evitare di cadere nella trappola di una denuncia.

La dinamica del gioco crea momenti divertenti e situazioni impreviste. Il lancio del "Tiè" quando si scopre una violazione aggiunge un tocco di umorismo alle interazioni tra i giocatori.

La rigiocabilità è buona: immaginate un gioco in cui dovete tenere un dito sul naso in ogni momento o fare un rumore specifico prima di giocare una carta - le possibilità sono tante!

L'elemento dell'amuleto inoltre permette di sfidare alcune delle regole, per cui bisogna capire quando è meglio utilizzarlo per ottenere un vantaggio.

I due giochi hanno delle affinità, ma la nostra preferenza va al secondo perché le maledizioni lanciate sono più adatte a dei giovani come noi, che hanno ormai raggiunto l'età dell'OPLA' quando si alzano dalla sedia.

mercoledì 27 settembre 2023

[Pnp, carta&penna, fai da te] Tokio iacta est

L'ultima volta abbiamo parlato di dadi e non è possibile per me parlare di uno dei giochi di dadi che preferisco, perchè mi ricordano la mia vita universitaria, cioè Tokio.

[Modalità revival ON] Il gioco mi è stato insegnato da un gruppo di amici conosciuti all'epoca, capitanati da Aleansa, che insospettabilmente mi ritrovo ora come collega dopo quasi vent'anni (si studiava negli stessi edifici, ma si frequentavano facoltà molto diverse) [Modalità revival OFF]

Numero di giocatori: 3 o più giocatori.

Setup: Ogni giocatore ha 8 vite iniziali, facendo una stella con 4 stanghette su un foglio, e due dadi. In mancanza di due dadi a testa, basta passarseli.

Scopo del gioco: L'obiettivo di ciascun giocatore è restare l'ultimo giocatore in gioco, perdendo il minor numero possibile di vite.

Svolgimento del gioco:

  1. Il primo giocatore lancia i dadi, coprendo i risultati con le mani.
  2. Il giocatore deve fare una dichiarazione e ha quindi due opzioni:
    • - Dichiarare la verità e annunciare il numero effettivo ottenuto dal lancio.
    • - Mentire e annunciare un numero diverso da quello ottenuto.
  3. Il giocatore successivo (in senso orario) ha due opzioni:
    • - Credere al giocatore precedente e tirare i dadi, annunciando un numero più alto.
    • - Non credere al giocatore precedente e chiedere che i dadi siano rivelati.
      Se il numero annunciato è corretto, perde una vita colorando una delle punte della sua stella; Se il numero annunciato è sbagliato, il giocatore che ha mentito perde due vite.

  4. I giocatori devono annunciare sempre un valore superiore a quello annunciato dal giocatore precedente, a meno che non abbiano iniziato una nuova mano.

  5. Se un giocatore annuncia "Tokio" (21 - il risultato massimo), il giocatore successivo può:
    • - Credere e annunciare a sua volta un "Tokio".
    • - Dubitare e rivelare i dadi. Se i dadi mostrano "Tokio", il giocatore che ha scoperto i dadi perde una vita; altrimenti, il giocatore che ha passato i dadi perde due vite.
NB In rete ho trovato il gioco spiegato diversamente, in particolare rispetto al punteggio che prevederebbe che il mentitore perda una vita, anzichè due e viceversa chi dubita in malafede dovrebbe perdere due vite anzichè una. Inoltre talvolta lo si trova anche come Tokyo, con la "y".
  1. Un giocatore che perde tutte le vite esce dal gioco.
  2. Vince l'ultimo giocatore rimasto in gioco.


Quali sono le dichiarazioni possibili?

Il dado di valore maggiore viene sempre annunciato per primo. Per le prime partite (soprattutto se come noi lo giocate con i bambini mentre siete al rifugio e aspettate che arrivi la polenta concia che avete ordinato) vi consigliamo di riscrivervi questa tabella, per ricordarvi le dichiarazioni possibili:

31 32
41 42 43
51 52 53 54
61 62 63 64 65
11 22 33 44 55 66
21 (Tokyo)

Si può annunciare indistintamente "trentuno" o "tre-uno" leggendo separatamente i due dadi (non esiste il "tredici" o l' "uno-tre").
Tipicamente Il Tokio si chiama anche "due-uno", raramente ho sentito dire "ventuno".
Notate come i doppi numeri ("doppio uno", "doppio due", "doppio tre" etc...) valgono di più delle altre combinazioni.

Le regole si basano sul bluff e sulla strategia, poiché i giocatori devono decidere se credere o meno alle dichiarazioni degli altri giocatori. Essere indecisi sul numero da dichiarare può costarvi una vita, a meno che non siate così bravi da... far finta di essere indecisi! O peggio ancora far finta di far finta....



martedì 19 settembre 2023

Dadi, dadi, everywhere dadi



Il dado da gioco è uno strumento antico che è stato utilizzato per secoli in vari contesti ludici, divinatori e decisionali.

Il termine "dado" deriva dal latino "datum", che significa "dato" o "gettato": inoltre il risultato ottenuto dal lancio di un dado è considerato un "dato" casuale. Nel corso del tempo, il termine "datum" è stato modificato, dando origine alla parola "dado".

  • Alea iacta est

  • I primi dadi noti risalgono a oltre 5.000 anni fa e sono stati scoperti in siti archeologici antichi in Mesopotamia. Questi dadi erano spesso fatti di ossa o avorio e avevano forme irregolari.

  • Uno dei dadi più antichi mai trovati risale all'antica città di Ur, in Mesopotamia (l'attuale Iraq), e ha un'età di oltre 4.500 anni.
    Il dado di Ur è realizzato in ossa di animale, probabilmente di pecora, le facce del dado decorate con incisioni, simili a quelli dei dadi moderni. Questo antico dado era parte di un antico gioco di astragali, un gioco tradizionale in cui i risultati dei tiri venivano utilizzati per prendere decisioni o per scopi divinatori.

    Anche gli antichi Egizi, Greci e Romani utilizzavano dadi in diversi contesti, in particolare i Romani: la loro passione per i giochi di dadi era tale per cui ci furono momenti in cui le autorità romane cercarono di regolamentare il gioco d'azzardo emanando editti che limitavano le scommesse e le puntate. Ricordiamo che i romani si giocarono la tunica di Gesù... il Vangelo dice " han gettato la sorte", gli storici dicono probabilmente a dadi.
    Durante il Medioevo, i dadi continuarono a essere utilizzati in giochi e giochi d'azzardo, ma spesso avevano forme diverse da quelle che conosciamo oggi. Alcuni dadi medievali avevano facce numerate da 1 a 6, ma altri avevano simboli o icone.
    Nel Rinascimento, i dadi a sei facce con numeri furono resi più comuni e spesso erano fatti di osso, avorio o legno.
    Nel corso del XX secolo, i dadi ebbero una maggiore diffusione sia per la grande varietà di giochi in cui sono stati inseriti, sia per la più facile reperibilità. Inoltre, divennero un elemento essenziale nei giochi di ruolo, come Dungeons & Dragons, dove vengono usati per determinare risultati casuali e lanci di dado.
    Attualmente, con l'avvento della tecnologia, ci sono dadi virtuali: sono implementati tramite software o applicazioni sui vari device, offrendo la comodità di poter generare risultati casuali senza dover utilizzare dadi fisici.

  • Quali tipi di dadi esistono?

  • Il più famoso è il dado a sei facce, noto anche come d6, ma in generale i dadi possono essere divisi per l'uso e la grafica o per il numero di facce di cui sono composti:

  • Dadi Numerici: riportano punti da 1 a n su ciascuna faccia.
  • Dadi a Punti o Simbolici: Invece di numeri, hanno punti o simboli, come stelle o cuori, frecce o indicatori di direzione, frasi divertenti, emoji o emoticon.
  • Dadi Colorati: Questi dadi possono avere numeri o simboli su ciascuna faccia, ma sono colorati in modo vivace o decorati con disegni. Possono essere usati per aggiungere una componente visiva o tematica ai giochi.
  • Dadi a Tema: progettati con temi specifici, come dadi con immagini di mostri, personaggi o oggetti, ad esempio per i giochi di narrazione.
  • Dadi a doppia faccia: Questi dadi hanno solo due facce, ciascuna con tre numeri ripetuti. Sono utilizzati principalmente in giochi che richiedono decisioni casuali semplici.

    La foto è presa di wikipedia

  • (foto presa da wikipedia)
  • D4 (dado a quattro facce): Ha forme di piramide, quando si lancia, basta guardare il numero che rimane scritto "diritto" su tutte le facce. A seconda dei dadi, esso può trovarsi su tutte le "punte" più in alto oppure su tutte le basi che toccano il tavolo. 
    D6 (dado a sei facce): Il dado classico, comunemente usato per giochi da tavolo o per determinare risultati casuali.
    D8 (dado a otto facce).
    D10 (dado a dieci facce).
    D12 (dado a dodici facce).
    D20 (dado a venti facce): Uno dei dadi più iconici nei giochi di ruolo, viene utilizzato per molte azioni e determinazioni di successo/insuccesso.
    D100 (dado a cento facce).
    D30 (dado a trenta facce): Meno comune.
    D10 a multipli di 10 (10, 20, 30, ecc): utilizzati ad esempio nel gioco di carte dei Pokemon.





  • ... la leggenda narra che esistano terribili insegnanti delle medie (pardon, scuole secondarie di primo grado) che per controllare i quaderni coi compiti, usino lanciare un d30 o addirittura decidano se interrogare o no lanciando un dado d6 con solo due facce: SI o NO: speriamo di non incontrare mai questi umanoidi, metà prof metà arpie!
Frasi, proverbi e modi di dire

Il web è pieno di citazioni sui dadi, ne ho trovate tantissime, la maggior parte mai sentite... ignoranza mia o potere della rete? Vi lascio qui solo i più famosi...

Un "dado critico" è un termine spesso utilizzato nei giochi di ruolo (GdR) per indicare un risultato eccezionale ottenuto da un lancio di dado, si verifica quando si ottiene il risultato massimo possibile o un risultato altamente favorevole, spesso con conseguenze speciali o amplificate.

«Dio non gioca a dadi» Einstein
“Dio non gioca a dadi.., preferisce i German” Agzaroth

"E quando verrà l'ora di partire, vecchio mio
Scommetto che ti giochi il cielo a dadi anche con Dio" R. Vecchioni

  • Per ogni approfondimento vi rimando al Dizionario dei giochi di Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti, Zanichelli, 2010