martedì 19 settembre 2023

Dadi, dadi, everywhere dadi



Il dado da gioco è uno strumento antico che è stato utilizzato per secoli in vari contesti ludici, divinatori e decisionali.

Il termine "dado" deriva dal latino "datum", che significa "dato" o "gettato": inoltre il risultato ottenuto dal lancio di un dado è considerato un "dato" casuale. Nel corso del tempo, il termine "datum" è stato modificato, dando origine alla parola "dado".

  • Alea iacta est

  • I primi dadi noti risalgono a oltre 5.000 anni fa e sono stati scoperti in siti archeologici antichi in Mesopotamia. Questi dadi erano spesso fatti di ossa o avorio e avevano forme irregolari.

  • Uno dei dadi più antichi mai trovati risale all'antica città di Ur, in Mesopotamia (l'attuale Iraq), e ha un'età di oltre 4.500 anni.
    Il dado di Ur è realizzato in ossa di animale, probabilmente di pecora, le facce del dado decorate con incisioni, simili a quelli dei dadi moderni. Questo antico dado era parte di un antico gioco di astragali, un gioco tradizionale in cui i risultati dei tiri venivano utilizzati per prendere decisioni o per scopi divinatori.

    Anche gli antichi Egizi, Greci e Romani utilizzavano dadi in diversi contesti, in particolare i Romani: la loro passione per i giochi di dadi era tale per cui ci furono momenti in cui le autorità romane cercarono di regolamentare il gioco d'azzardo emanando editti che limitavano le scommesse e le puntate. Ricordiamo che i romani si giocarono la tunica di Gesù... il Vangelo dice " han gettato la sorte", gli storici dicono probabilmente a dadi.
    Durante il Medioevo, i dadi continuarono a essere utilizzati in giochi e giochi d'azzardo, ma spesso avevano forme diverse da quelle che conosciamo oggi. Alcuni dadi medievali avevano facce numerate da 1 a 6, ma altri avevano simboli o icone.
    Nel Rinascimento, i dadi a sei facce con numeri furono resi più comuni e spesso erano fatti di osso, avorio o legno.
    Nel corso del XX secolo, i dadi ebbero una maggiore diffusione sia per la grande varietà di giochi in cui sono stati inseriti, sia per la più facile reperibilità. Inoltre, divennero un elemento essenziale nei giochi di ruolo, come Dungeons & Dragons, dove vengono usati per determinare risultati casuali e lanci di dado.
    Attualmente, con l'avvento della tecnologia, ci sono dadi virtuali: sono implementati tramite software o applicazioni sui vari device, offrendo la comodità di poter generare risultati casuali senza dover utilizzare dadi fisici.

  • Quali tipi di dadi esistono?

  • Il più famoso è il dado a sei facce, noto anche come d6, ma in generale i dadi possono essere divisi per l'uso e la grafica o per il numero di facce di cui sono composti:

  • Dadi Numerici: riportano punti da 1 a n su ciascuna faccia.
  • Dadi a Punti o Simbolici: Invece di numeri, hanno punti o simboli, come stelle o cuori, frecce o indicatori di direzione, frasi divertenti, emoji o emoticon.
  • Dadi Colorati: Questi dadi possono avere numeri o simboli su ciascuna faccia, ma sono colorati in modo vivace o decorati con disegni. Possono essere usati per aggiungere una componente visiva o tematica ai giochi.
  • Dadi a Tema: progettati con temi specifici, come dadi con immagini di mostri, personaggi o oggetti, ad esempio per i giochi di narrazione.
  • Dadi a doppia faccia: Questi dadi hanno solo due facce, ciascuna con tre numeri ripetuti. Sono utilizzati principalmente in giochi che richiedono decisioni casuali semplici.

    La foto è presa di wikipedia

  • (foto presa da wikipedia)
  • D4 (dado a quattro facce): Ha forme di piramide, quando si lancia, basta guardare il numero che rimane scritto "diritto" su tutte le facce. A seconda dei dadi, esso può trovarsi su tutte le "punte" più in alto oppure su tutte le basi che toccano il tavolo. 
    D6 (dado a sei facce): Il dado classico, comunemente usato per giochi da tavolo o per determinare risultati casuali.
    D8 (dado a otto facce).
    D10 (dado a dieci facce).
    D12 (dado a dodici facce).
    D20 (dado a venti facce): Uno dei dadi più iconici nei giochi di ruolo, viene utilizzato per molte azioni e determinazioni di successo/insuccesso.
    D100 (dado a cento facce).
    D30 (dado a trenta facce): Meno comune.
    D10 a multipli di 10 (10, 20, 30, ecc): utilizzati ad esempio nel gioco di carte dei Pokemon.





  • ... la leggenda narra che esistano terribili insegnanti delle medie (pardon, scuole secondarie di primo grado) che per controllare i quaderni coi compiti, usino lanciare un d30 o addirittura decidano se interrogare o no lanciando un dado d6 con solo due facce: SI o NO: speriamo di non incontrare mai questi umanoidi, metà prof metà arpie!
Frasi, proverbi e modi di dire

Il web è pieno di citazioni sui dadi, ne ho trovate tantissime, la maggior parte mai sentite... ignoranza mia o potere della rete? Vi lascio qui solo i più famosi...

Un "dado critico" è un termine spesso utilizzato nei giochi di ruolo (GdR) per indicare un risultato eccezionale ottenuto da un lancio di dado, si verifica quando si ottiene il risultato massimo possibile o un risultato altamente favorevole, spesso con conseguenze speciali o amplificate.

«Dio non gioca a dadi» Einstein
“Dio non gioca a dadi.., preferisce i German” Agzaroth

"E quando verrà l'ora di partire, vecchio mio
Scommetto che ti giochi il cielo a dadi anche con Dio" R. Vecchioni

  • Per ogni approfondimento vi rimando al Dizionario dei giochi di Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti, Zanichelli, 2010

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