Giocare, per non dimenticare
Nel gennaio del 2023 l'Università di Tel Aviv ha esposto gioco da tavolo "Juden Raus" ("Via gli Ebrei"), pubblicato in Germania nel 1938 durante il regime nazista. Questo gioco è un esempio inquietante della propaganda antisemitica dell'epoca, che permeava ogni aspetto della vita quotidiana, inclusi i giochi per famiglie.
Come funziona(va)?
"Juden Raus" era un gioco di tipo competitivo, nel quale i giocatori dovevano muovere delle pedine, rappresentanti ebrei, verso determinati spazi chiamati "fuori dalla città". L'obiettivo era rimuovere il maggior numero possibile di pedine ebrei, seguendo regole semplici che lo rendevano facilmente accessibile.
Le pedine, le illustrazioni e l’intera estetica del gioco erano pensati per rappresentare caricature e stereotipi antisemiti, allo scopo di normalizzare e rafforzare l’odio verso gli ebrei attraverso un passatempo apparentemente innocuo.
...Perchè?Il gioco fu prodotto dalla casa editrice Günther & Co., di Dresda, in un momento in cui l’antisemitismo era parte integrante della politica nazista. Aveva lo scopo di inculcare nei cittadini, fin dalla giovane età, l'ideologia nazista e per desensibilizzarli rispetto alla persecuzione degli ebrei e normalizzare l'emarginazione e la violenza.
Oggi, "Juden Raus" è considerato un simbolo del lato oscuro della storia dei giochi e della propaganda nazista. Alcuni esemplari sono conservati in musei come documentazione storica per mostrare come la propaganda venisse infiltrata anche nei momenti più ordinari della vita quotidiana.
L’esistenza di giochi come questo ci ricorda l’importanza di promuovere valori di inclusione, rispetto e sensibilità anche nel mondo dei GdT.
Vi rimandiamo alla lettura di questo interessante di Elena Pirazzoli, in cui approfondisce oltre a Judens Raus, anche un altro gioco Pogromly sulla falsa riga del Monopoly, ma con luoghi com e Auschwitz e Dachau... aberrante.
L.C.
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