giovedì 26 maggio 2016

6, 3 o 9... e dai che devo far legname!!!

Oggi si parla di un classico, un must-have, un gioco che avvicina chiunque.

I Coloni di Catan

Dopo Carcassonne è il primo gioco che ci siam fatti regalare (usando come pretesto un mio compleanno), quando io e LadyCubetto eravamo ancora solo due fidanzatini. Essendo ormai tanto tempo fa, abbiamo la versione distribuita dalla Kosmos con i token in legno, mica in plastica come viene venduta oggi!



Il gioco è da 3 o 4 giocatori, così all'inizio lo giocavamo per lo più quando LadyCubetto veniva a cena a casa (ormai solo) dei miei genitori. 


Le serate scorrevano serenamente se a mia madre uscivano i suoi numeri ai dadi, altrimenti, essendo molto competitiva, si arrabbiava moltissimo, mentre mio padre, "Il grande cubo", (speriamo non si arrabbi per il soprannome) giocava con molta rilassatezza e alla fine vinceva pure.




Col tempo sono arrivate anche l'espansioni dei "Marinai" e "Città e Cavalieri", ma ne parleremo in un altro post.




Con questo gioco, come con Carcassonne, abbiamo fatto proseliti e consumato scatola, carte ed esagoni. Ma rimane un gioco che giochiamo molto volentieri, anche se ormai segnato dal tempo.



Le regole, per i pochi che non lo conoscono, si possono riassumere in:
  • tiri di dadi;
  • prendi le risorse;
  • costruisci strade, colonie e città;
  • scambi risorse;
Ecco proprio l'ultimo punto, in questi anni di partite, ci ha fatto scoprire un sacco di modi diversi per ottenere risorse. Ne cito alcuni perchè sono troppi, ma è accaduto che:

  • in un gruppo di amici maschi, ho visto gente offrire birre, o addirittura cene, per un legno o una pietra in modo da vincere la partita; 
  • in un gruppo con coppie sposate o fidanzate, l'offerta femminile, sapendo che noi maschi ci caschiamo sempre, era: "se mi dai la tua pecora la vedrai per tutto il mese!", mentre i maschietti di solito proponevano il: "non vado più allo stadio e salto il calcetto del martedì, ma dammi quelle due pietre!" 

Insomma chi più chi meno tutti si inventano modi stravaganti per ottenere risorse.

Ma torniamo alla serata e al gioco giocato.

Come sempre al tavolo c'eravamo noi, IzioMan e LadyCubetto, ma con una special guest: mia Madre, la madre dei diavoli (è milanista), nata dalla tempesta, o meglio dalla nebbia essendo lombarda.

Apparecchiamo per 5, avendo l'espansione che aggiunge due giocatori in più: color verde e marrone. Marrone? Un po' bruttino come colore, chissà perché l'editore ha scelto proprio il marrone?!?!?!

La grande differenza in questa espansione è il poter costruire alla fine di ogni turno, anche se non il proprio.

Per nostra fortuna e buona riuscita della serata, mia madre ha scelto dei buoni numeri e, anche se non ha vinto, si è divertita lo stesso.



La partita è stata abbastanza equilibrata anche se io e IzioMan siamo rimasti un po' chiusi, costruendo meno di LadyCubetto e LadyCaffeina. 
IzioMan è riuscito ad ottenere il bonus di chi l'ha più lunga (la tratta di strade consecutive, cosa avete capito?), ma alla fine la partita è stata vinta da LadyCubetto di un punto su LadyCaffeina.

La regola della costruzione, aggiunta con questa espansione, riduce i tempi morti, potendo utilizzare subito le proprie risorse senza stravolgere la meccanica del gioco.
Ovvio che se ti capita la serata storta, ti tocca guardare gli altri giocare, ma è sempre un piacere passare la serata a colonizzare l'isolotto di Catan.

mercoledì 25 maggio 2016

"Ho preso una strada sbagliata e posso solo andare avanti". (Bruce Springsteen, "Hungry Heart")

L'anima rock è un po' dentro a tutti noi, c'è chi l'ha nascosta o chi l'ha più in vista, ma questo dipende dal carattere di ognuno.

Ieri sera era il 24 maggio, giorno del mio compleanno e LadyCubetto come sempre l'ha reso unico.
Dopo aver recuperato la cena per i figli e per noi (dove noi siamo i soliti 4 con LadyCaffeina e IzioMan), appena arrivato in salotto ecco la prima sorpresa:
la torta di giochi con abbraccio di famiglia dei dinosauri di mio figlio.

Un grande grazie alla mia moglie giocante e ai piccoli cubetti.

Così cena a base di giapponese e pizza al prosciutto per i pupi.

A fine cena ecco la seconda sorpresa, suonano al citofono ed è il mio testimone di nozze nonché amico di vecchissima data: TheBluesMan!

Torta di rito con canzoncina sottovoce per non svegliare i pupi e anche TheBluesMan deve essere svezzato ai Giochi da Tavolo.

Visto il suo animo da chitarrista rock trasformato in un bassista di blues, vi raccomando di seguire il suo gruppo che esegue solo pezzi propri, sul sito "bluesinside" o alla pagina facebook.

Dai dai che spaccano!!!


Quindi visto il personaggio decidiamo di apparecchiare un gioco adatto a lui.

Ready To Rock

Potete avere una ottima panoramica del gioco a questo link.
Il gioco non è una novità, ma è del 2012. Ideato da Tommaso Bonetti, chicca della nostra scatola è che è proprio autografata da lui!

Ready to Rock è un party game dove ogni giocatore impersona un rocker che vuole arrivare per primo sotto al palco all'apertura dei cancelli per il grande concerto rock.

Il gioco si spiega velocemente e le regole sono molte semplici, si basa sulle carte, ad ogni turno un rocker ne pesca una e può effettuare due mosse per avvicinarsi al palco o danneggiare gli avversari.

Il gioco è durato in 5 circa un oretta e obiettivamente ha dato il meglio di se. Le carte sono molto belle e aderenti all'ambientazione.
Ci siamo spintonati per poter arrivare per primi al palco, ma alla fine LadyCaffeina, preso il suo caffè serale, ha iniziato a urlare frasi sconnesse e agitando i capelli da vera rocker (beata lei che ne ha così tanti), si è piazzata a ridosso delle transenne sotto al palco vincendo la partita.

Alla fine ci siamo divertiti tutti ed è stato uno splendida serata con gli amici di sempre.

Grazie a tutti e....

“Il rock non eliminerà i tuoi problemi. Ma ti permetterà di ballarci sopra.”  
Pete Townshend

martedì 24 maggio 2016

Tanti auguri a me! Tanti auguri a me!


Tanti auguri a me, tanti auguri a me!

E per festeggiare ecco che arriva Rhum & Pirates, dai che ormai mi mancano un paio di titoli e la collezione di Feld è conclusa. 


Ecco caro Stefan adesso non fare un altra annata come le ultime che erano minimo 3 titoli, che stanno finendo le mensole!!!

giovedì 19 maggio 2016

Da "Pomi d'ottone e manici di scopa" ai grandi acquisti sulle bancarelle!

L'altra sera abbiamo visto con i bimbi una parte di "Pomi d'ottone e manici di scopa", bellissimo film della Walt Disney, ovviamente la piccolina dopo 10 minuti andava in giro per casa ahahah e non lo abbiamo concluso...
Ma! Vedendo il film LadyCubetto ha iniziato a mettere insieme pensieri:
  • nel film c'era la canzone "Portobello Road"
  • noi siamo stati a Portobello in una delle nostre visite a Londra
Ma cosa più importante, LadyCubetto aveva letto di un gioco, credo su Ilsa.

Portobello Market

Gioco del 2007 di Thomas Odenhoven, da 2 a 4 giocatori.
Lo scopo del gioco è collocare le nostre bancarelle, nel modo più vantaggioso possibile, tra i vicoli più redditizi del mercato. A supervisionare il tutto ci sarà la legge, il Bobby del quartiere (nome del poliziotto londinese), cercando di soddisfare i clienti e ottenere più punti vittoria possibili.

In verità il gioco di mercanteggio ha ben poco anzi lo scopo è PIAZZARE bancarelle, quindi stiamo parlando di un piazzamento lavoratori bello e buono!
La meccanica del gioco è molto semplice, infatti sia io che LadyCubetto l'abbiamo recepita subito. Ad ogni turno si sceglie la forze delle azioni con degli orologi raffiguranti un numero. Una volta che vengono risolti, si possono riusare per pianificare i turni successivi.

Vista la forza da poter usare, un giocatore può fare solamente una delle tre azioni possibili:
  • collocare una bancarella;
  • collocare un cliente;
  • non piazzare nulla e marcare una piazza.

La prima serve per piazzare le bancarelle che daranno punti vittoria, solo nelle strade dove si trova il Bobby.

All'inizio siamo rimasti un po' spiazzati sul dove conviene mettere le bancarelle, ma  andando avanti con i turni o facendo altre partite, questo diventa più chiaro per una "corretta" strategia del proprio gioco sin da subito.

Mentre la seconda serve per piazzare un cliente ad un estremo di una via. Se questa si "chiude" (cioè sono presenti i clienti agli estremi) si esegue il conteggio dei punti di quella street.
Finiti i clienti si piazza il Lord che darà gli ultimi punti finali.
Questo è il bello di questo gioco! Perché in base ai colori dei clienti, cambiano i punteggi e quindi si ci da battaglia sul dove piazzare le proprie bancarelle.

Il gioco si conclude al piazzamento dell'ultima bancarella di un giocatore.

Altro modo per far punti è non piazzare nulla, ma marchiare una piazza come propria e ottenere punti dalle bancarelle presenti.

Il gioco non è lunghissimo anzi, se uno non si perde in pensate su pensate scorre molto rapido.

L'ho trovato carino e da rigiocare in una serata molto rilassata senza troppe pretese.







giovedì 12 maggio 2016

Correre come maiali nei profondi abissi della birra

Serata libera senza pupi. Si esce
Amo alla follia i miei due cubetti, ma un'uscita con LadyCubetto è impagabile.

Quindi, fatta cena con i pupi e messi a nanna, ci prepariamo alla fuga... ehm, serata.
Direzione: il pub "Terra di mezzo". Ovviamente un locale dove si possa giocare con i nostri compagni di gioco, IzioMan e LadyCaffeina.

Ci portiamo qualcosa da casa nel caso in cui i giochi presenti non ci stuzzicassero il palato. Infatti: c'erano Zena 1814, Citadels, Letters from Whitechapel e altri, ma alla fine abbiamo preferito i nostri.

Ordiniamo una birra a testa e due piatti di patatine (ottima la Pilsner Urquell tanto che alla fine ne ho prese due!).

Mentre attendiamo che la comanda venga servita, apparecchiamo un fillerino, un nuovo arrivato degli amici,

Maiali al galopppo


Gioco di Heinz Meister, del 1992, per 2-5 giocatori, edito in Italia dalla Red Glove. Dalla durata ridottissima, regole semplicissime e divertimento assicurato.




La prima cosa che salta all'occhio sono i maialini che ricordano quelli che trovavi da piccolo nelle scatoline del Mulino Bianco.

Sì, sì, proprio quelli che dovevi lanciare e in base a come cadevano ottenevi punti.

Il gioco è veramente rapido, sono 7 turni a testa, quante le carte in mano. Nessuno ha un maiale proprio, ma tutti possono muovere i besti con le carte possedute. Se muovendo un porcello diventa il primo della corsa, ottieni un cibo, altrimenti niente.

Il gioco prosegue così per 6 turni, ma al turno finale... colpo di scena!
Se con l'ultima carta il "tuo" maiale passa in testa, guadagni un ulteriore cibo, ma se rimane indietro perdi quanto accumulato (TUTTO!) e segni la tua sconfitta in modo indelebile. Ovviamente vince chi alla fine ha più pappa.


Il gioco è stato veramente divertente, anche perchè se giocato pensando di essere ad un Maialodromo e inizi ad incitare i maiali a squarciagola, risulta alquanto bizzarro e caciaroso. Insomma il gioco è bello e veloce, ma giocato con le persone giuste acquista un plus non da poco. 
Promosso!

Valutiamo l'idea di fare un secondo giro, ma stasera ci vuole di più!
Quindi tiriamo fuori dagli abissi dello zaino

Abyss

Versione con la scatola gialla, di Bruno Chatala, per 2-4 giocatori.
Dopo una breve spiegazione da parte di IzioMan, iniziamo la nostra discesa verso gli abissi, cercando di trovare alleati e nobili che ci aiutino nella nostra missione, annettendo territori per aumentare il punteggio, finché un giocatore non recluta 7 nobili e la partita si conclude.

Il gioco dovrebbe durare 45 minuti, così sta scritto, ma noi ci abbiamo messo un ora e mezza. Mah... forse siamo stati lenti? Sinceramente non mi è sembrato.

Il gioco è semplice: ad ogni turno si hanno 3 azioni a disposizione: 
  • scoprire alleati, con la possibilità di incontrare qualche mostro degli abissi da sconfiggere e ottenere la ricompensa;
  • prendere un mazzetto di scarti dalla plancia;
  • reclutare un nobile, pagandone il costo;

Ho trovato molto interessante la prima azione perché mi sembra un modo diverso dal solito di fare draft del proprio mazzo di carte. Il giocatore di turno gira una carta-alleato: gli altri, in senso orario, ad offerta, possono comprarla pagando in perle (che finiscono nelle tasche del venditore, cioè il giocatore di turno). Se nessuno la sceglie, il giocatore la può mettere gratuitamente nella propria mano.

Ho provato la tattica dell'accapparrare più terreni possibili e meno nobili, ma con un risultato scarsissimo, infatti sono arrivato ultimo. 
LadyCubetto invece ne ha annesso solamente uno, ma ben 6 nobili ed è arrivata seconda a 6 punti dal primo IzioMan, che ha raggiunto la soglia dei 7 nobili. 
Beh dai per me e LadyCubetto era la prima partita, varrà qualcosa l'inesperienza o no?

lunedì 9 maggio 2016

Pronto call center? Non capisco se il campo è mio o no?



Eh si più o meno i fatti sono andati così. Stavolta non parliamo di giochi che abbiamo giocato, ma di un fenomeno chiamato call center.

Immagino che qualcuno di voi si sarà trovato nella situazione di iniziare amici e/o parenti ai giochi in scatola non "tradizionali", con il risultato che poi questi si siano comprati i primi loro giochi e alcuni siano diventati dei veri german gamer con coccarda!

Tutto questo è molto gratificante e ci inorgoglisce parecchio ma, in alcuni casi ha scatenato il fenomeno del call center.
Ovviamente non farò nomi, ma sono persone che non sono conoscenti, ma veri e propri amici a cui vogliamo un gran bene e gliene auguriamo moltissimo nella vita, ma chi legge capirà :)

Il primo aneddoto riguarda Carcassonne

Regalato con varie espansioni ad una coppia di amici per il loro matrimonio, questi si sono dati battaglia praticamente ogni giorno e per svariate volte al dì. Giusto per dar un idea delle loro personalità, loro giocano per vincere! E si scannano per raggiungere l'obiettivo. 
Per noi è un piacere giocare con loro perché ci fanno vivere un modo diverso di giocare dal nostro, che di solito è fatto più di fair play che di "bastardate". In verità qualcuna la faccio anch'io per vincere contro LadyCubetto, mentre lei cerca di fare il suo e se un effetto collaterale è mettere il bastone tra le mie ruote, è stato solo un caso non voluto (ed è la verità!)
Ma torniamo al call center, la regola dei campi in Carcassonne la prima volta che la si sente, ma anche la seconda e la terza è sempre difficile da digerire, tanto che quando la coppietta arrivava al conteggio finale dava un colpo di telefono e chiedeva lumi su di chi era il campo XY. Non si usava ancora WhatsApp e quindi ci basavamo su una spiegazione solamente orale. Ovviamente il call center per essere tale risponde sempre. Quindi ricevevamo telefonate a casa o anche mentre eravamo in vacanza sui sentieri di montagna.

Ma è stato un gran bel periodo che ricorderò sempre con un sorriso di felicità.

Secondo aneddoto su Ticket to Ride
Anche questo è stato un regalo ad un amico speciale (dovete provare a giocarci mentre mangiate Taralli pugliesi originali, il treno non sarà più lo stesso).
In questo caso il call center diventa più importante perché diventa un call center nazionale, si può chiamare da tutta Italia dalle 8 alle 22, isole comprese!
Le chiamate vertevano su un'altra regola, quella delle stazioni. La difficoltà nasceva sul quando andassero posizionate e soprattutto se andassero piazzate sulle città o sulle tratte. Con questo cliente del call center il piacere è stato instillare in lui e lei, perché in verità anche qui di coppia si parla, il piacere di giocare a un gioco diverso da Risiko (che comunque è un gran gioco).

Quindi infondere il verbo dei giochi in scatola ha anche altri risvolti oltre a trovare dei nuovi compagni di gioco con cui passare delle stupende serate.

E a voi è mai capitato?

giovedì 5 maggio 2016

Terra! Terra! Terra!


"T' ho dïto che t'a prepari

o stocchefisce e bacilli
a gongorzola co-i grilli
e ûn bottigion de vin bon

e invece ti m'æ preparou
a menestrinn-a co-e êuve
a fà ciû fïto scì a chêuxe
ma o l'è ûn mangiâ do belin

O trilli trilli trilli t'æ ciû musse che mandilli
mandilli no ti n'æ, t'æ ciû musse che dinæ

o gnao gnao gnao m'ou belin comme t'é cäoe 
fotto fotto fotto m'ou belin comme t'é brûtto"

(Trilli Trilli)



Eh si siamo genovesi, siamo parsimoniosi, perchè tirchi fa brutto e siamo navigatori come il nostro amico Amerigo.

Cosa si nota di Amerigo?
Che è grosso, non come le solite scatole. E che una volta apparecchiato è alto per via della sua torre, ma soprattutto occupa uno spazio immenso: abbiamo dovuto usare due prolunghe del tavolo per giocarlo in 4 comodamente!

Ma... ok la dico tutta, non mi convinceva del tutto all'inizio, ma poi la malattia di Feld mi ha colpito e assieme a Macao e Notre Dame è arrivato anche lui, il mastodontico

Amerigo

Gioco di Stefan Feld, del 2013 edito dalla Queen Games, da 2 a 4 giocatori.

Nella foto sulla sinistra potete ammirare il Feld-one
con tutti i regolamenti dei giochi di Feld
La meccanica di base è l'esplorazione dell'arcipelago e l'occupazione delle isole con i propri pezzi di terreno.
Dopo la lettura del regolamento e la spiegazione a LadyCubetto ci mettiamo un giro completo (sui 5 totali) ad ingranare. Ma una volta capite le 7 azioni possibili, e soprattutto cosa accade quando si attivano, il gioco scorre fluido fino alla fine.



Il gioco come detto dura 5 turni composti da 7 fasi (quanti i colori dei cubetti). 

In ogni fase si prendono i cubetti presenti in quello spazio e li si butta nella torre. Dal fondo di questa usciranno N cubetti di diversi colori (forse). Il colore con la maggioranza di cubetti definisce la forza delle possibili azioni che sono uscite. 

Man mano che la partita va avanti si guadagnano punti, come al solito in vario modo. Colonizzamento delle isole, raggiungimento dei bonus intermedi e malloppo di punti finale definiscono il vincitore della partita.

Dopo averlo apprezzato in due lo proponiamo la sera successiva a LadyCaffeina e IzioMan e lo gustiamo in 4.
Prima grande differenza: si sente maggiormente l'agonismo per acquisire le isole dell'arcipelago. Mentre in due, tranne per le grandi isole, ognuno si accaparra le sue isolette, in 4 bisogna occupare i porti prima degli altri e, anche quando questo riesce, bisogna stare attenti a non farsi bloccare gli appezzamenti di terreno attorno alla propria casetta, rimanendo così a guardare gli altri che colonizzano il perimetro del tuo porto!
Il gioco ci è sembrato un insieme di meccaniche già viste in altri giochi, ma molto ben amalgamate e la novità della torre che "sceglie" le azioni casualmente una bella idea.
Nel gioco abbiamo notato che chiudere isolette (sotto i 20 spazi) presto (e per presto intendo massimo nei primi due turni) è molto proficuo, mentre successivamente è meglio puntare a chiudere le isole più grandi dove si hanno tante casette.
Unico difetto, se cosi può dire, è il fatto che solo chi chiude l'ultimo pezzo di terreno di un isola prende il bonus chiusura e, nel caso di isola grande, anche il forziere contenente il tesoro, anche a scapito di chi si è fatto il mazzo per mettere giù tutti i pezzi che servivano a coprire il terreno. 
Quindi bisogna essere sempre al posto giusto al momento giusto! 

Io e LadyCaffeina abbiamo chiuso un sacco di isolette nei primi turni ma poi ci siamo un po' arenati, mentre LadyCubetto e IzioMan se le son date di santa ragione sulle due isole più grandi e alla fine ha vinto LadyCubetto grazie al fatto che era più avanti sul tracciato dell'ordine di gioco.
Per la serie chi prima arriva meglio alloggia!

Che dire? L'ennesimo Feld con un sacco modi per punti, ma anche l'ennesimo capolavoro!