sabato 27 maggio 2017

Brighton, i cubetti all'estero non smettono di giocare

Il mago delle bolle è diventato di nuovo papà, è venuto alla luce Christian. Evviva, auguri! Così complice l'invito per il battesimo, facciamo una gita a Brighton in Inghilterra, dove non siamo mai stati.
Per conoscenza, da vedere il Pavillion costruito da Re Enrico VIII e il mare, perchè è meta degli inglese per pucciarsi in acqua.
I cubetti erano ovviamente eccitatissimi perchè era la prima volta per la piccolina di volare su un aereo e in verità anche per il cubetto dato che era troppo piccolo per ricordare la scorsa.
La seconda sera finalmente intavoliamo qualcosa e passiamo due ore a giocare senza soluzione di continuità.
Cominciamo con un titolo che gli avevamo regalato tempo fa.

Ophiuchus
Gioco a tema astronomico, anche se alla fine rimane un domino astratto. Gioco da 2 a 4 giocatori dalla durata contenuta di un oretta circa.

Lo scopo è piazzare le proprie tessere per costruire le costellazioni e ottenere punti vittoria.
L'unico vincolo nel piazzamente delle tessere è che la somma della riga e della colonna dove piazziamo la tessera sia 13 e che il quadrato che si può ottenere sia una 9 tessere per 9.

Quando non è più possibile piazzare stelle (le tessere) il gioco si conclude.

Ci è piaciuto molto, alla fin fine è una rivisitazione del domino, dove i pallini sulle tessere sono rappresentati da stelle di colori e forme differenti.
Sulla scatola c'è scritto che è dato per 14+, ma la moglie del mago ci ha spiegato il perchè. Non è dato dal fatto che che devi far muovere i neuroni per creare le combinazioni di stelle che danno punti, ma perché se hai 14 anni sai contare fino a 13 che è il numero massimo di stelle che si possono avere su una riga o colonna. Sappiatelo!

Contenti del gioco provato abbiamo intavolato un gioco più leggero.

Hanabi
Nella versione da viaggio, la scatoletta con i token in cartone e le carte è sicuramente un gioco da portare sempre con se.

Gioco del 2010 di Antoine Bauza, da 2 a 5 giocatori per la durata di una mezz'oretta. Titolo cooperativo dove lo scopo è comporre le scale di carte rigorosamente in ordine dall'1 a 5 nei vari colori presenti.
Particolarità del gioco è che nessuno conosce le proprie carte, ma si deve far aiutare dagli altri per conoscerle e giocarle.
In ogni mano della partita un giocatore può dare un aiuto ad un altro giocatore, cioè:
- indicargli le carte che rappresentano un certo un numero
- dirgli un singolo colore delle carte che ha in mano.
Quindi grazie all'unione di questi indizi si può scendere una carta o scartarla oppure dare un aiuto ad un altro giocatore. Ovviamente non si possono dare solo indizi, perchè il loro numero è limitato.
Se per caso si sbaglia a giocare una carta per tre volte la partita è persa e si contano i punti date dalle carte giocate in scala correttamente e si vede in base al punteggio ottenuto se si è bravi o scarsi.

Ovviamente abbiamo vinto alla grande!!!

mercoledì 17 maggio 2017

Vari giochini per i cubetti

I cubetti crescono e con loro si possono giocare molti più giochi insieme. Si va bene la strada per arrivare a giocare con loro a Kepler è ancora lunga, ma passin passetto...
Oggi quindi una bella carrellata di giochi che i miei cubetti amano molto e anche giochi scoperti a casa di amici.
Iniziamo con un regalo fatto dal grande cubetto alla piccola cubetto.

Finding Dory 4 in 1

Il piccolo cubetto una volta entrato in un negozio per riscuotere un premio per lui ha pensato alla sua sorellina e le ha comprato questa scatola.
Il tema della scatola è basato sul cartone animato in voga a casa nostra nell'ultimo periodo: Alla ricerca di Dory.
Al suo interno di trovano 4 giochi:
un memo;
un domino;
un puzzle;
dei cubi componibili.

Le regole sono conosciute ai più, ma l'importante è sicuramente il poter giocare con loro e insegnargli l'aspettare il proprio turno per poter fare la mossa. Inoltre ognuno di questi aumenta un loro aspetto:
il memo per la memoria;
il domino per riconoscere le figure uguali e costruirsi una strategia per poter mettere le tessere successive;
i cubi per la manualità a rigirarli per trorvare le facce corrette a comporre le varie figure;
infine il puzzle che ormai fanno ad occhi chiusi.

Un ottima scatola da sfruttare nelle giornate uggiose!

Altro gioco per i piccoli cubetti lo abbiamo scoperto a casa del Doc.
Mentre le due bimbe giocavano per conto loro a fare le principesse, il piccolo cubetto ha scelto uno dei mille titoli presenti a casa degli amici.


La torre degli animali

Gioco della Haba, che produce giochi strettamente per bambini, ma come sempre bellissimo per la componentistica.
Lo scopo del gioco è costruire una pila di animali senza farli cadere. Il primo che riesce ad esurire il suo insieme ha vinto.
Si comincia con un coccodrillo che forma la base della torre e ogni partecipante ha lo stesso set di animali da piazzare. Ad ogni turno si tira un dado e in base al valore che esce si può:
- piazzare fino a 2 animali contemporaneamente sulla torre.
- posizionare un animale davanti o dietro al coccodrillo in modo ampliare la base di costruzione
- far piazzare ad un avversario un animale
- dover piazzare uno specifico animale

Il gioco è molto divertente, anche perchè non so bene il motivo ma impilare cose e farle crollare è sempre stata una bellissima meccanica per qualunque bambino.
Così mentre le pulzelle giocavano io e il piccolo cubetto ci siamo passati una mezz'ora a impilare e far crollare animali.

[Ndr. la moglie del Doc, passando ci ha visto giocare ed ha esclamato: "Wow ma lo state giocando sul serio, con le regole vere! Sono abituata a vedere animali che si inseguono o mangiano al fiume"]

giovedì 11 maggio 2017

Anni di schiavitù per smuovere cubetti

Qualche tempo abbiamo partecipato ad una discussione sul valore dei giochi. Valore nel senso monetario del titolo. Cioè un gioco che costa X, vale veramente X?
Ne è uscito un pò di tutto, dal dire che un gioco vale per il materiale che contiene oppure per le sensazioni che può dare quando si è seduti ad un tavolo. Altri invece lo valutavano in base al numero di partite che ci avrebbero fatto.
Tutto questo ci ha fatto pensare ad un titolo provato a Lucca nel 2016 assieme a Fabio Pagano allo stand della Giochi Uniti.

Il titolo ci piacque molto, ma secondo noi al prezzo proposto non lo avremmo sicuramente preso.
Poi per una pura coincidenza 4 mesi dopo su Amazon l'abbiamo trovato ad un prezzo (secondo noi) molto più accessibile e lo abbiamo acquistato.

Imhotep
Gioco del 2016, edito in Italia dalla Giochi Uniti.
Il gioco è semplice quanto geniale! Ognuno è in possesso di una riserva personale di cubetti del proprio colore (blocchi di pietra), con cui attraverso le navi consegna questo materiale nei cinque porti presenti sul tavolo.
La consegna e il posizionamento delle pietre fa fruttare ad ogni giocatore dei punti vittoria e, come accade praticamente sempre, chi ne ha di più viene dichiarato vincitore.
Sul tavolo vengono apparecchiati i 5 porti:
- il mercato dove è possibile prendere carte
- il tempio
- gli obelischi
- la tomba
- le piramidi
Ognuno di questi ha due lati per giocare. Un lato A pensato più per le prime partite e un lato B che, onestamente, alza il livello del gioco.
La partita dura 6 turni, in ognuno di essi viene rivelata una carta che rappresenta  il numero di navi presenti e la loro stazza di carico e i giocatori possono eseguire
una delle quattro azioni possibili:
- prendere dalla riserva fino ad un massimo di tre pietre e piazzarle avanti a se;
- piazzare una pietra su una nave;
- giocare un carta dalla propria mano;
- muovere una nave verso un porto e far scaricare le pietre nell'ordine di comparizione.
finché tutte le navi non sono attraccate, a quel punto si assegnano i punti di fine turno e si rivela un'altra carta.
A fine partita si sommano tutti i punti e si vede chi ha vinto.

Ormai l'abbiamo giocato in due, in tre e anche in quattro e tutte le volte chi lo ha giocato ne rimane soddisfatto. Rende sempre è innegabile. La scalabilità è ottima e in quattro è difficile far tutto.
Lo si può giocare come gioco della serata, se i giocatori al tavolo son novizi, oppure come filler finché i cubetti non si sono addormentati del tutto.
Un gioco che un po' come Carcassonne può essere giocato a vari livelli, si può giocare con molto fair play oppure essere veramente antipatici e fare le
carognate con le navi altrui.

Che vi devo dire, fate un giro su playbazar e prendetene una copia! 

venerdì 5 maggio 2017

"Buona esplorazione"

Eh si sulla nostra scatola è scritto proprio così, direttamente da Simone Cerruti Scola. Dopo una puntata di Star Trek a cena arrivano i nostri amici IzioMan e LadyCaffeina.
Quattro chiacchere in compagnia, un po' di divertimento con la piccola cubetta, visto che il piccolino (si fa per dire) dormiva già dalle 17.30 e poi a nanna i minorenni... sarebbe l'avverarsi di un sogno, ma la nanetta ha deciso che voleva rapire la mamma quindi ci tocca apparecchiare solo per 3.
Peccato per LadyCubetto perchè il titolo della serata è tosto, solido e ormai ben collaudato avendolo provato sia Modena che a casa.

Kepler-3042

Titolo del 2016, edito da Placentia Games, di Simone Cerruti Sola, con illustrazioni di Alan D'Amico (che ci ha firmato anche lui la scatola ehehe). Da due a quattro giocatori.
Lo scopo del gioco è far più punti vittoria di tutti gli altri, scoprendo nuovi pianeti, colonizzadoli, terraformandoli, scoprendo nuove tecnologie e aumentando la propria valenza sui due tracciati del gioco.
La partita dura 16 turni e in ognuno di essi si può svolgere una sola azione più una eventuale bonus, ma a pagamento.
Come ormai accade spesso non mi dilungo troppo sulle regole perché potete trovare tutorial e video che lo sviscerano molto meglio del sottoscritto.

Quindi passiamo alle nostre impressioni. Del gioco ne avevamo letto e sentito parlare sin dall'anno scorso, ma purtroppo non siamo mai riusciti  ad intavolarlo da chi del nostro gruppo lo aveva già.
Ma per nostra fortuna durante la fiera di Modena riusciamo ad avvicinarci al tavolo della Placentia Games dove ci hanno trattato come se fossimo degli amici più che dei compratori (o se hanno finto sono davvero bravissimi, ma mi sono sembrati proprio genuini). Così dopo aver provato "Grandi Laghi" o come lo vogliono chiamare adesso Wendake e Space ci siam seduti ad ascoltare le regole. Come tutti i giochi belli, la spiegazione è complessa ma ci vuole tutta. La prima partita a Modena ci ha fatto apprezzare le meccaniche di avanzamento nelle varie tecnologie per poter scoprire e colonizzazioni nuovi mondi. Bella l'idea di avere un insieme di risorse prestabilite ad inizio partita e sfruttarle fino all'ultima il più possibile. Insomma come avete ben capito l'abbiamo preso. [per la cronaca nei quattro turni della demo, avevo vinto].
Dopo una paio di sere lo riapparecchiamo in due e navighiamo nello spazio io e LadyCubetto, ovviamente vince lei... Ma il gioco ci intriga sempre di più, cercando di aumentare le nostre tecnologie, visitare e colonizzare più mondi possibili rispetto alla prima partita. Notiamo che la cosa migliore è in ogni azione massimizzarla il più possibile e, come avevamo già notato a Modena, la poca interazione, infatti a parte visitare un pianeta prima di un altro si ci pesta i piedi pochissimo, ma a noi questo non dispiace.
Ma torniamo alla serata di inizio post, il gioco a Modena era piaciuto anche a IzioMan e LadyCaffeina così sono stati ben contenti di rigiocarci. In questa partita abbiamo esplorato moltissimo, colonizzato almeno 3 pianeti a
testa e sviluppato fino al massimo livello due tecnologie. Rispetto ai punti delle partite precedenti sono sicuramente aumentati, ma almeno io non sono riuscito ad ottimizzare al massimo le mie mosse. Insomma devo rigiocarlo al più presto.
Chi si offre volontario per sedersi al tavolo?