mercoledì 29 marzo 2017

La situazione si fa difficile quando metti assieme Morbillo, Scarlattina, Scorbuto e Diarrea

Per fortuna il titolo non è il riassunto delle malattie presenti in casa cubetto

(aspetta che tocco ferro), infatti a parte qualche tosse perenne i cubetti stanno benone.
Ma il risultato dell'apertura del nuovo negozio di giochi in scatola a Genova, dove all'inaugurazione han fatto un 20% di sconto sui titoli esposti.
Così mentre mi aggiravo per il negozio pieno di nerd vedo in un angolo di una mensola un titolo, che dopo aver giocato a Time Stories era stato puntato come prossimo obiettivo, una scatola, l'unica e sola.
Salita la scimmia scrivo a LadyCubetto, che aspettava con i pupi in macchina, che mi porti i contanti. Lei letto il titolo non ha esitato a rispondere al richiamo, santa donna.
Risultato? In casa cubetto è giunto il top della classifica di bgg, Pandemic Legacy.

Ovviamente non vi dirò nulla del gioco formato Legacy, ma vi racconterò la versione base, che come dice il regolamento è meglio saper masticare bene prima di lanciarsi nell'avventura one shot che abbiamo acquistato.
Quindi ecco a voi...

Pandemic

Gioco dell'autore Matt Leacock, del 2007, pubblicato da Z-Man Games ed edito in Italia da Asterion.
Titolo collaboativo dove i giocatori impersonano uno dei 5 personaggi presenti nella scatola: Coordinatore, Scienziato, Ricercatrice, Medico e Responsabile Trasporti e devono debellare le quattro malattie letali che imperversano nel mondo. 

Il gioco si sviluppa su una plancia che rappresenta un planisfero con 48 città collegate tra loro.
Il motore è dato dalle carte che ogni giocatore usa per spostarsi, scambiarsi informazioni, debellare l’epidemia dalle città, costruire laboratori e trovare nuove cure per le malattie. 

Inoltre per simulare al meglio il proliferare delle malattie alla fine di ogni turno si pescano delle carte che identificano le città dove le malattie si manifestano ed epidemie che possono far scoppiare focolai nel mondo!

Ma il gruppo come vince o perde?
Vince se trova le quattro cure, mentre perde se scoppiano 8 focolai, o finisce il tempo a disposizione dei giocatori (il loro mazzo di carte) oppure finisco i cubetti che rappresentano una malattia.

Il gioco è un susseguirsi di colpi di scena, perché mentre argini la malattia in una zona del mondo, ti può scoppiare un focolaio dall'altra parte e quindi devi correre ad arginare quella zona, sempre ricordando che le malattie vanno curate in modo da vincere la partita.
Prima serata, prima partita e ovviamente prima sconfitta, però il gioco ci è piaciuto e non poco.
Nota molto positiva. Nelle altre partite di avvicinamento alla versione Legacy abbiamo un po vinto e un po perso.
Ma ormai ci siamo impratichiti, quindi via alla ricerca delle cure per le quattro malattie che potrebbero debellare l'intera popolazione mondiale!


Pandemic Legacy


sabato 25 marzo 2017

Serata romana pre festiva salvando gatti

Nella serata pre compleanno di LadyCubetto (tanti auguri a lei!) ci vengono a trovare gli amici di sempre IzioMan e LadyCaffeina.
La serata inizia così così: la piccola cubetta non ne voleva sapere di dormire, cosa invece riuscita benissimo al piccolo cubetto.
Ma è una mezza serata di festa e quindi chiudiamo un occhio.
Così mentre io cerco di addormentare la piccola, LadyCubetto e IzioMan provano un bellissimo fillerino (scelto e voluto dalla festeggiata) comodo da portare in borsa, date le sue dimensioni ridotte.

Gatta Ci Trova

Gioco del 2012, di Antoine Bauza, edito in Italia da Oliphante. Dalla durata di circa 20 o 30 minuti esagerando.
La trama è aiutare i gatti randagi a trovare una casa.
La meccanica è simile al labirinto magico: Si costruisce una scacchiera di tessere della dimensione 4 x 4, rappresentanti stradine usate dai gatti per poter arrivare alle due calde case.

Il gioco dura quante sono le carte gatto. Ad ogni tornata del gioco bisogna aiutare i due gatti presenti a bordo scacchiera ad arrivare casa, ruotando al massimo due tessere per volta o inserendo una nuova tessera traslando una riga o una colonna presenti.

Ogni volta che un gatto raggiunge una casa, se ne rivela un altro e così via fino all'ultimo micio. 
Ogni felino ha un punteggio: sommando i gatti accasati si decreta il vincitore.

Quando LadyCubetto ha concluso la partita (vincendo), ci diamo il cambio per la piccola e, ovviamente, lei ha più fortuna di me (circa 10 minuti contro i miei 45, ma la mamma è sempre la mamma), così lo provo anch'io. Il gioco è veramente simpatico. L'ambientazione è uno degli amori di mia moglie, i gatti! Anzi ancora meglio, i gatti randagi. Sarà il suo animo gattara, ma il titolo rende molto l'idea. In più la confezione è veramente portabile ovunque.

Una volta che la casa è silenziosa e dormiente, apparecchiamo il titolo clou..

Sit Gloria Romae

Gioco di Carl Chudyk, da 2 a 5 giocatori, dalla durata di 60 minuti (abbastanza veritieri).

Lo scopo del gioco è utilizzare i personaggi (le carte) per poter ottenere risorse, che serviranno per creare edifici, i quali a loro volta daranno punti e benefici.


Come detto, quindi il tutto è basato sull'uso delle carte che rappresentano varie cose: sopra vi è raffigurato un edificio, ma anche un personaggio, una risorsa o un cliente.

Insomma dipende da come si utilizzerà la carta nel gioco.

Ogni giocatore ha una plancia e comincia con 4 carte "normali" e un senatore (che vale come qualunque carta normale).

Ad ogni turno un giocatore, detto "prefetto", sceglie un personaggio dalla mano: gli altri  giocatori possono "seguirlo" e fare la stessa azione (mettendo in gioco lo stesso personaggio) oppure "pensare" e pescare carte (fino ad ripristinare una mano da 5 - oppure pescare 1 senatore).


La partita si conclude quando avviene una delle seguenti cose:

1. sono finite le carte;
2. viene costruito l'edificio "Catacomba" (il gioco termina immediatamente e si contano i punti);
3. viene costruito l'edificio "Foro" (il gioco termina immediatamente e chi ha costruito questa carta è il vincitore a prescindere dai punteggi ottenuti);

Ogni personaggio permette un'azione particolare:

- Manovale (carica merce nel magazzino);
- Artigiano (getta le fondamenta per un edificio oppure sposta merci dalla propria mano a un edificio in costruzione);
- Patrono (arruola clientela - che permette di svolgere un'azione più volte di seguito);
- Architetto (getta le fondamenta per un edificio oppure sposta merci dal magazzino a un edificio in costruzione);
- Legionario (va a cercare per Roma il materiale necessario, insomma scassa la uallera ai vicini, rubando merci);
- Mercante (trasforma le merci del magazzino in oro).

Il gioco fila liscio una volta capiti chi sono i personaggi e le azione che eseguono. A detta di LadyCaffeina sarebbe più chiaro se sulla plancia del giocatore, oltre all'immagine del personaggio, ci fosse anche il suo nome.

A noi è piaciuto, perché l'abbiamo trovato molto lineare, rapido nel susseguirsi dei turni e senza troppi tempi morti. Abbiamo concluso la partita costruendo uno dei due palazzi che innescavano la fine della gioco. 
Come nelle migliori favole, la festeggiata (PER MERITI) ha vinto la partita della sua serata!

venerdì 17 marzo 2017

Ys we can!

Serata difficile in casa cubetto, la piccolina chissà che cosa avrà bevuto, ma di addormentarsi non ne aveva proprio voglia. La cena era stata pure piuttosto rimpinzante, quindi con la panza piena segue la nanna profonda e invece no.
Così mentre LadyCubetto si immola in camera dei bimbi, inizio lo spiegozzo del gioco della serata, che per nostra fortuna, anche in quattro non dura più di un ora e mezza.
Semplicemente...

Ys

Gioco del lontano 2004, edito da Ystari e Rio Grande Games, di Cyril Demaegd. Da 2 a 4 giocatori.

Nella stupenda città di Ys i giocatori interpretano la figura di principi mercanti.
Utilizzando i propri mediatori cercheranno di acquisire pietre preziose da rivendere al mercato della città in modo da ottenere più soldi di tutti gli altri.

Il gioco dura 4 turni e in ognuno di questi i giocatori piazzeranno i loro mediatori nelle 3 aree dei 4 quartieri della città più il mercato.

La particolarità del gioco sta nel fatto che i mediatori, che sono dei cilindri con una punta valorizzata, vengono piazzati a due per volta, ma solamente uno con il valore visibile a tutti.
Alla fine del turno quando tutti hanno piazzato i loro mediatori si rivelano le maggioranze (intese come somme dei numeri stampati sui mediatori) un quartiere e area alla volta, svolgendo le azioni relative.
In dettaglio si conteggia per ogni quartiere e successivamente una volta sola nel mercato:
- l'ordine giocatori, in base alle somme dei mediatori di ogni quartiere in modo da poter scegliere le pietre preziose arrivate sulle banchine;
- chi ha la maggioranza nella zona del porto per ottenere una pietra nera;
- chi ha il valore maggiore nella zona del mercato per ottenere due monete (i punti vittoria);
- chi ha la maggioranza nella zona del palazzo in modo da ottenere carte spendibili nei turni successivi;
 ed infine nel mercato per ottenere pietre e modificare la loro quotazione.

Le pietre vengono immagazzinate dietro allo schermo di ogni giocatore in modo da tenerne segreta la quantità.

Alla fine dei quattro turni in base alle quotazioni finali delle pietre si calcolano i punti vittoria finali.
Tutti i giocatori mostrano il loro bottino e si conteggia chi ha più pietre per ognuna della quattro tipologie.

L'abbiamo giocato sia in due che in quattro giocatori. Nelle partite a due giocatori abbiamo dato più importanza ai quartieri della città rispetto al mercato, mentre in 4 le fluttuazioni del mercato si sono fatte maggiormente sentire creando dei mega ingorghi nella piazza del mercato. Il gioco ci è piaciuto sin da subito per la sua semplicità e durata. Ora non ci attende che ottenere l'espansione che da quanto dicono completi il gioco.



giovedì 9 marzo 2017

Programmare bot nel fondo del mare

L'altra sera ho rivisto un film del 1998, Sfera. Cast di altissimo livello: Sharon Stone, Dustin Hoffman e Samuel L. Jackson. Nel film si parla di una stazione sottomarina costruita per poter recuperare una astronave aliena sul fondo del mare. Nel velivolo alieno si trovava una sfera di grandi dimensioni di cui non si sa nulla. Durante il film l'equipaggio della stazione ha iniziato a morire misteriosamente ed inoltre c'era di mezzo pure un calamaro gigante.
Così guardando la mensola del nostro piccolo Dio, Feld, adocchio un titolo che mi ricorda un po' tutti questi indizi in un unico titolo.
Aquasphere

Gioco del 2014, di Stefan Feld, da 2 a 4 giocatori, edito in Italia da Asterion Press. Dalla durata di quasi 2 ore di gioco.
Ogni giocatore gestisce dei bot, che deve programmare per fare varie azioni, ottenendo punti vittoria. 

Come tanti si potrebbero aspettare dai suoi giochi la famosa insalatona di punti non è presente, ok si è vero che con alcune azioni di fanno punti, ma non come ci ha abituato.

Il gioco è uno spettacolo innanzitutto per gli occhi. Apparecchiato riempie splendidamente tutto il tavolo, tanto da allungarlo almeno con un estensione, anche se due sono consigliate.

Coloratissimo e gigante è il tabellone principale contenente le sei stanze dove poter piazzare i bot. 
Una plancia per poterli programmare con le sette azioni possibili e le plance personali, dove piazzare i token del proprio colore.

Il gioco dura 4 turni, con condizioni sempre variabili in base al numero di giocatori e alla pesca casuale delle carte turno.
In ognuno di questi viene definito l'ordine delle azioni programmabili e cosa si troverà nelle varie stanze. Inoltre le uniche due azioni possibili durante la propria giocata sono:
- programmare un bot, utilizzando la plancia programmazione o pagando per poter sceglierne una a nostra scelta;
- utilizzare un bot (precedentemente programmato) in una delle sezioni della stazione.
Le azioni programmabili per i nostri robottini sono:
  • piazzare un sottomarino nella stazione, pagandone il costo relativo (colore blu);
  • recuperare cristalli neri, fino al massimo consentito dal proprio magazzino (colore nero);
  • prendere un tassello espansione del proprio magazzino (colore verde);
  • ottenere gettoni tempo (usati come soldi durante il gioco) (colore giallo);
  • prendere una carta tecnologia (colore rosso);
  • catturare le piovre presenti nel settore (colore viola);
  • programmare il bot con l'azione presente nel settore (colore bianco);


Per poter scegliere quale settore utilizzare si utilizza uno scienziato che si sposta da un settore all'altro.
Inoltre in ogni stanza può esserci solamente un bot per giocatore, spostando gli altri nella zona di carico. Questo serve per ottenere la maggioranza nel settore ottenendo punti vittoria ad ogni turno e per rimandare bot degli avversari nella loro plancia personale, facendogli perdere preziosi punti vittoria.
A proposito della plancia del giocatore. Anch'essa è bella colorata e predisposta per contenere i sommergibili e i bot programmabili nella parte bassa, mentre nella parte alta si piazzano i due bot programmati.
A lato di questa ogni giocatore ha il suo magazzino personale per poter tenere cristalli neri, piovre, carte tecnologie e cronometri tempo.

L'abbiamo giocato in due e in quattro scalando benissimo. Ovviamente la parte delle maggioranze diventa più difficile da ottenere all'aumentare dei giocatori presenti, ma il resto viene ridotto in base a quanti lo si gioca senza alterarne la bellezza. 
Dall'esperienza di gioco abbiamo notato che non bisogna bruciarsi tutti i cronometri tempo perché molto importanti per poter piazzare sommergili, spostare lo scienziato sul tabellone e poter programmare un bot a nostro piacere. Come accade spesso nei giochi di Feld bisogna equilibrare tutte le possibili azioni facendole tutte per ottenere i bonus di ognuna di queste.

Risultato? Ci piace un sacco giocarlo qualunque sia il numero dei presenti al tavolo, perché troviamo bello poter tenere tutto sotto controllo e programmare le azioni nel miglior modo possibile cercando di ottenere più privilegi dei nostri avversari.