venerdì 21 febbraio 2020

La nostra copia, la nostra impressione. Barrage!

Finalmente l'altra sera siamo riusciti a intavolare la nostra copia di Barrage!
In verità, compresa la partita al prototipo, sono già alle sesta partita, ma non è la stessa cosa se non si usa la propria copia o no?
Grazie alla concomitanza di due eventi:
1) i bimbi che ultimamente sono stanchissimi e si addormentano presto;
2) LadyCubetto che è andata con LadyCaffeina a pattinare;
assieme a IzioMan che ha esteso l'invito ai suoi cugini, IlSenzaVizi & LadyDragon, alle 21.30 eravamo seduti al tavolo dove avevo già apparecchiato, sulla nostra classica tovaglia dal meeple giallo che ci ha cucito mia suocera, tutto il ben di Dio.
Solo a vederlo ti viene la voglia di giocarlo, toccarlo e, dopo qualche turno di


smarrimento totale, apprezzarne appieno le meccaniche, l'oculata gestione delle gocce d'acqua e il dove è meglio costruire cosa e perché.
Dopo una mezz'ora abbondante di spiegazione delle regole e di tutte le azioni che si possono svolgere in un turno, a persone che sono già avvezze al peso specifico di questo titolo, abbiamo finalmente dato inizio alle danze.
Come già detto fra le righe poco sopra i commenti nei due primi turni sono stati: "ma a me sembra di non aver fatto nulla" oppure "non ci sto capendo niente". 
Ma, all'inizio del terzo turno la musica è cambiata, come anche i commenti. Infatti i novizi han cominciato a dire: "ah! ecco, ora costruisco li, perché così dopo produco la, prendo una betoniera così posso costruire il rialzo in collina, etc..." insomma la curva di apprendimento non è rapidissima, ma secondo me il gioco è così fatto bene che le regole una volta assimilate, permettono di godere appieno della profondità del titolo.

Veniamo alle note dolenti: i materiali! 
Non la voglio far lunga, perché l'argomento è trito e ritrito ed in più la mia è una copia retail, quindi le ruote sono di nuova generazione senza perni e braccia piegati o rotti e le gocce sono in legno, ma l'unica cosa con cui concordo è il tabellone del quale si sarebbero potuto fasciarne i bordi in modo che non si rovinino ad ogni utilizzo, ma vabbè i problemi sono altri diciamoci la verità.
Una partita dura 6 turni in cui l'acqua la fa da padrona. In ognuno di essi, se non si utilizza la mossa per avere o muovere gocce, alla fine del turno precedente si sa sempre dove e quanta acqua scorrerà nei fiumi disegnati sul tabellone, in modo da programmare le mosse preventivamente.
Sempre che gli altri giocatori non occupino gli stessi spazi azione che avevate pensato voi ovviamente!
Ogni giocatore ha a disposizione un tot di manovali che serviranno per


costruire dighe, condotte o fabbriche assieme agli adeguati macchinari (betoniere o ruspe), velocizzare il tempo di utilizzo di quest'ultimi, acquisire nuovi contratti da soddisfare, migliorare le proprie azioni di costruzione, ottenere altri macchinari o produrre energia.
Per dirla in poche parole, bisogna costruire dighe per bloccare il flusso dell'acqua, utilizzare le proprie o le condotte di altri (pagandoli in soldi e punti) per far arrivare l'acqua alle proprie fabbriche per produrre energia e ottenere bonus e punti vittoria.


Da questa breve descrizione si capisce già che è importante la posizione di dove si costruisce una diga, per avere il diritto di decidere quando incanalare l'acqua in una condotta e il costruire fabbriche per poter trasformare quest'acqua in energia elettrica.
Il gioco si autoscala in base al numero di giocatori senza apportare nessuna modifica, se non nel numero di spazi azione disponibili. Questo perché non è possibile "vivere" sul tabellone ognuno per conto suo, ma è quasi necessario costruire vicino o sopra ad un


altro avversario. Un po', perché così gli si mettono i bastoni tra le ruote (no! non quelle del gioco dove si mettono i macchinari) e un po' perché alle volte conviene piazzarsi subito dopo la fabbrica di un avversario, in modo da utilizzare la sua stessa acqua per produrre anche noi energia. Obiettivamente in due il gioco risulta un pelo più largo, mentre in quattro è quasi claustrofobico e la lotta al piazzamento migliore è sempre aperta.
Ottimo il bilanciamento dell'ordine di turno dove chi ha prodotto più energia in un turno giocherà per ultimo nel successivo, mentre il peggior produttore diventerà il nuovo primo giocatore e avrà tutti gli spazi azione gratuiti disponibili.
A noi il gioco piace moltissimo e quando ne abbiamo il tempo e la forza, perché di neuroni se ne bruciano parecchi, lo intavoliamo volentieri.

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